Corriere Canadese – II fantastico mondo di Francesco

Le opere del giovane Galle, artista calabrese, in mostra al Fruition su College fino alia fine di marzo

II fantastico mondo di Francesco

«La spiritualita e un elemento molto importante perme, fonte di ispirazione»

Figure stilizzate.Boschi fiabeschi. La casa dell’ infanzia.  II sogno e la speranza. E il mondo fantastico che Francesco Galle mette su tela e, cosi,racconta e si racconta. Coloratissimi, I  suoi disegni fanno immediatamente pensare alle storie per bambini, alle favole. Piu che un dettaglio, una distintiva caratteristica, tanto da non passare inosservata nemmeno a case editrici,tra le maggiori in Canada (Random House,per esempio), che non si sono lasciate sfuggire l’occasione di prendere in prestito le preziose pennellate di Francesco per illustrare le loro pubblicazioni dedicate ai piu piccoli.

Ma e soprattutto la voglia di comunicare attraverso la scrupolosa riproduzione del visto,del vissuto, dell’immaginato,che fa dell’artista calabrese un vero e proprio cantastorie. Non a caso, infatti, la sua altra grande passione e occupazione e la musica.

I suoi lavori sono in questi giorni in mostra al ristorante/caffe Fruition, su College St. Francesco e natoin Calabria,a Serra San Bruno, un paesino arroccato sulle montagne, in provincia di Vibo Valentia, sede di un famoso e importante  monastero. All”eta di sei anni ha lascia to l’ltalia per trasferirsi in Canada con la famiglia, ma a quei posti ha da sempre riservato un ruolo privilegiato nella sua immaginazione. Quel luogo a meta tra fantasia e nostalgia che riemerge oggi sulle sue tele.

La casa in cui Francesco e nato e infatti il soggetto di molti  dei suoi acquerelli. Un’intera serie realizzata dall’artista proprio per rappresentare e visioni della sua infanzia.E,seppure con colori e linee diverse, il legame con la terra natia riappare anche nelle coloratissime tele che sembrano popolate da romantici per sonaggi di favole senza tempo.

Abbarbicati su giganteschi peperoncini rossi,impegnati ad annaffiare e nutrire enormi fiori variopinti, fluttuanti in volo sui tetti di chiese e monasteri o a bordo di un tappeto volante: sono gli eterei personaggi che compaiono sulle tele di Francesco, ma,spesso, in lontananza, si scorge un villaggio, una montagna. Cosi come un particolare della basilica di Serra San Bruno.

Autobiografiche e suggestive, come solo quella estrema, ma sublime semplicità puo essere, le sue tele sembrano uscite da una fiaba,la stessa che Francesco racconta atra verso i suoi personaggi dalle lunghe gambe stilizzate, le figure allungate e in movimento,dalle folte chiome e il volto appena accennato.

Qui si realizza la fiaba, quella stessa fiaba che Francesco vive tutti I giorni.«Non sa-prei da dove viene le mia ispirazione» spiega l’artista, laureate in graphic design presso il George Brown College,nel1986, «sicuramente da cio che vedo intorno a me,dalla natura, ma anche dalle cose che amo,come andare in giro in bicicletta. Ma negli anni ho anche sviluppato una certa spirituality ed e da questa che maggiormente traggo ispirazione».

Alia luce di una candela,nel silenzio di una stanza che rie voca un’atmosfera non a caso,forse da monastero, Francesco crea.Che si tratti di lavorare con I colori o con le note,con le parole.

«Sento una particolare attrazione per tutto cio che e legato alia vita monacale,dei monasteri, all’arte e all’architettura del periodo medievale», spiega ancora il pittore e musicista,«credo profondamente nell’importanza della pace che regna in quei luoghi,alia quale si aspirava a quei tempi e che, riportata ai giorni d’oggi, si potrebbe interpretare come equilibrio.Io vivo di quell’equilibrio, tra passione e pace, per esempio,e da questo nascono sia i miei disegni che la mia musica».

Anna  Lisa  Rapana

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